Mi capita spesso di ascoltare persone che chiedono il mio aiuto dirmi: “è da tempo che pensavo di rivolgermi a uno psicologo”.
Nei racconti di storie si affida al tempo il problema, il disagio sperando che si modifichi e passi, e nello scorrere del tempo si tenta di arginarli in modi diversi: farmaci, viaggi, cure estetiche del corpo, ore in palestra per sedare, scaricare tensioni, incertezze, inadeguatezze e vissuti vari.
Non si pensa che il tempo può essere una dimensione dove iniziali segnali a volte chiari, evidenti si perdono e prendono spazio si insidiano nella mente e nel corpo in modo continuo e strutturato sino a produrne la convivenza.
Nelle mie consultazioni psicologiche uso spesso la similitudine dell’inizio di una carie a un dente per spiegare come inizia, evolve un disagio psicologico. Se una piccola carie non la si cura subito e si assumono antidolorifici, si prende tempo la carie non si ferma e va in profondità compromettendo il dente e i tessuti circostanti.
Ciò accade poco frequentemente perchè la cultura delle cure odontoiatriche è molto diffusa, alla portata di tutti è un pensiero automatico si dice: devo andare dal dentista!
Nel mio lavoro diffondo con l’uso di parole semplici, similitudini, metafore la cultura della cura psicologica. La mia esperienza professionale mi porta a dire che li dove c’è un intervento psicologico immediato, serio il problema si cura in breve tempo.
Mi piacerebbe sempre di più ricevere persone che mi dicano: “ ho iniziato a sentire questa condizione e non ho perso tempo!”